VUELTA AL FITZ ROY
Più che un trekking si tratta di una traversata
alpinistica in un grandioso ambiente di alta montagna.
E' il percorso in assoluto più suggestivo, affascinante e
avventuroso per entrare nel cuore dei massicci montuosi del Fitz Roy e del Cerro
Torre. Poco conosciuto e ancor meno frequentato è indicato a escursionisti
esperti o ad alpinisti che vogliono farsi un'idea ben precisa dell'ambiente
prima di mettersi in gioco sulle pareti patagoniche.
La traversata dura almeno 4 giorni. E' effettuabile tutto
l'anno ma la stagione migliore va da ottobre a marzo. Non è necessario saper
scalare ma è richiesta un minimo di esperienza alpinistica. Buona parte del
percorso si svolge su terreno glaciale dove sono necessari i ramponi e in un
tratto vanno effettuate delle calate di corda.
Itinerario:
Il percorso è ad anello, si parte da El Chaltèn e la
prima tappa prevede il raggiungimento del rifugio Piedra del Fraile,
battezzato così in onore di Padre Maria de Agostini, uno dei primi esploratori
di queste montagne. Si tratta di una tappa facile su sentiero battuto, il
rifugio Fraile è l'unico punto di appoggio di tutta a zona. E' gestito nel
periodo estivo da una semplice e gentile famiglia e rappresenta una vera e
propria oasi di serenità e pace nel mare tempestoso che può essere la valle del
Rio Electrico con il brutto tempo.
Il secondo giorno parte impegnativo con un sentiero
ripido che con 1000 metri di dislivello porta al bivacco Piedra Negra, il punto
di partenza per le scalate alla classica Aguja Guillamet e Marmoz.
Da qui inizia il percorso innevato che caratterizza metà
della traversata. Occorre salire al vicino passo del Quadrado (1750mt), una
forcella che permette l'accesso al gliaciar Fitz Roy norte.
La vista sul gigantesco versante occidentale del Cerro Fitz
Roy è impagabile, meno fotografato (perchè rivolto sul lato opposto di El
chaltèn) il lato ovest appare come un terribile castello alto duemila metri. In
breve si cala sul ghiacciaio e si costeggia le pareti fino alla base della
famosa Supercanaleta: una delle grandi vie della Patagonia. Al riparo del
Perfil del Hombre Sentado, di fronte Cerro Piergiorgio e Pollone si appronta il
campo, in tenda sul ghiacciaio.
La terza giornata è la più spettacolare. Traversando
verso ovest si raggiunge la bocchetta del Piergiorgio, unico collegamento tra
la valle del Cerro Torre e il ghiacciaio del Fitz Roy. Non si tratta di un vero
e proprio passo, infatti il ghiacciaio lambisce tra mille seracchi una ripida
parete rocciosa. Da questa parete, lungo uno stretto canale è necessario
calarsi con la corda per circa 150 metri, per poter raggiungere il Glaciar
Torre. Si prosegue sul ghiaccio nel cuore di alcune delle montagne più belle
del mondo: sulla sinistra le pareti ovest del Fitz Roy, Aguja Desmochada, Poincenot,
Rafaèl Juarez, Saint Exupèry e De l'S. Sulla destra il colle Sthandard,
difficile percorso che permette il collegamento con lo Hielo Patagonico Sur,
separa l'Aguja Bifida dalle mitiche “four sisters”: Cerro Standhard, Herron,
Egger e Cerro Torre.
Il ghiacciaio ci porta ad una lunare zona di morene dove è
ubicato il “campamento Niponino”, un campo per alpinisti che offre alcune
piazzole e muretti a secco dove piazzare la tenda al “riparo” dal vento. Qui si
passa la terza nottata.
Il quarto giorno comincia ancora sul ghiaccio, in
breve ci si collega al Glaciar Grande, sulla destra le innevate montagne del
Cordon Adela, di fronte il Cerro Solo. Un sentiero nel bosco porta al margine
della Laguna Torre dove nasce il Rio Fitz Roy, che si attraversa con una
tirolina.
Si può proseguire fino ad El Chaltèn oppure passare la notte
al campamento De Agostini per tornare alla civiltà il giorno successivo.
Nota: In caso di buone condizioni climatiche e
energie permettendo il quarto giorno attraversato il Glaciar Grande è possibile
salire il Cerro Solo. Si tratta di una bella ascensione di neve e ghiaccio
estremamente panoramica e remunerativa. Anche se non banale è una delle poche
vette della zona a non essere tecnicamente difficile.
Cosa serve: Zaino da 50 lt, scarponi semiautomatici o
automatici, ramponi, piccozza, casco, ghette, pantavento, giacca impermeabile,
piumino, berretto, occhiali da sole, 2 paia di guanti, maschera, sacco a pelo,
materassino.
Nessun commento:
Posta un commento